La libertà di non reagire

Sto osservando le tante trasformazioni che si stanno compiendo in me e mi stupisco di come in ventisette anni di ricerca solo ora riesco a vedersi realizzare obiettivi che seguo da quando sono adolescente.

Già questo è un primo importante spunto di riflessione: la fretta! Quando cominciamo un percorso vorremmo vedere il risultato SUBITO! Anzi, no, IERI!

Ma non c’è nulla che contrasta di più con il vero cammino spirituale fatto di una reale conoscenza di sè e della sperimentazione delle Leggi Universali sulla propria persona e sulla propria realtà.

E non c’è una formula magica che ci imprime per “magia” questo risultato.

In questo periodo ho anche capito perchè le grandi dottrine iniziatiche tramandano soprattutto oralmente le antiche conoscenze, ma di questo parleremo.

Ma torniamo a ciò che ho potuto sperimentare solo da poco: la tanto agognata libertà!

Tema che per un’acquariana è centrale come pochi e in effetti l’ho sempre inseguita a suon di fughe, rotture, abbandoni, crolli, esplosioni… sempre REAGENDO a qualcosa che mi OPPRIMEVA.

Giorno di ordinaria follia

Ore di lavoro di fronte al computer,

la mia collega ride a crepapelle perchè io, per sopperire al peso della mole di cose fatte, ho cominciato a parlare come “Mariarosa” uno dei miei personaggi cabarettistici che parla in emiliano e va dalla parrucchiera che si chiama “Pinuccia” che fa “i capelli belli e sluzzicanti”.

La mia proverbiale scioccaggine diventa il toccasana di una giornata dedicata agli adempimenti amministrativi ma in generale è il segreto delle tante cose che faccio.

Sono in molti a chiedermi come faccio a star dietro a tante cose e il segreto è proprio quello di saper stare leggeri  e scherzare.

Essere seriosi non è necessariamente sinonimo di serietà, anzi spesso irrigidisce l’ambiente e la mente e non permette di trovare soluzioni quando serve.

La risata scarica la tensione e ricarica l’energia, ma soprattutto rende liberi dai condizionamenti.

La seriosità ci fa credere di essere la maschera che indossiamo quando rivestiamo un ruolo. Scherzare con sè stessi fa si che si mette in discussione questa maschera e la fedeltà che le portiamo, permettendoci di vivere esperienze più profonde e sincere, rendendoci più credibili anche agli occhi del prossimo.

Cos’è la libertà?

La libertà…spinge le persone a emigrare, a separarsi, ad andarsene da casa, a cercare, a studiare, a lavorare, a non lavorare, a rivoluzionare, a rivoluzionarsi…eppure anni di letture astrologiche mi spingono ancora a chiedermi cos’è la libertà.

Tutti la cercano ma poche persone la trovano, perchè?

I cabalisti spiegano il concetto di libertà come libertà dall’Angelo della Morte inteso come il desiderio di ricevere per sè stessi…

Ogni volta che siamo spinti a fare qualcosa solo per un desiderio egoistico, per il nostro appagamento, per riempire un vuoto o peggio per “fuggire” da qualcosa, ciò che faremo ci spingerà a fare scelte sempre più incatenanti o deludenti.

Quante persone per fuggire dalla famiglia si sono sposate con una persona che li faceva stare peggio della famiglia con cui vivevano, oppure persone che per inseguire la libertà economica hanno investito tutto ciò che avevano perdendolo, chi per inseguire il successo è diventato schiavo del lavoro, chi per inseguire la LIBERTA’ ha lasciato tutto trovandosi magari in condizioni precarie…

Io ne ho visti tanti, io stessa ho inseguito la libertà dalla Società speculatrice ritirandomi in campagna con la mia famiglia cercando di ridurre al minimo le dipendenze dalle Società di Servizi…

Ma la libertà non arrivava…

E quindi? Dove si trovava?

Ancora una volta penso a mia nonna, con quello sguardo calmo che mi risponde: “Io sono felice di quello che ho avuto!”

Donna nata in tempo di guerra, nella povertà, sposata ha poi cresciuto cinque figli lavorando, ha offerto la sua oprera pacifica… liberamente… per amore….

La Cabala dice proprio questo: non sta fuori la libertà ma in una condizione interiore che ci fa sentire liberi in coppia, lavorando, dedicando il tempo ai figli…

Non vuol dire accettare sempre compromessi e di stare zitti quando ci si trova a dover svolgere attività che non ci competono per paura di var valere i nostri diritti, significa accettare la parte di impegno e responsabilità con amore, con il desiderio di dare.

Non il desiderio di dare per ricevere però… il desiderio di dare e basta.

Fare il meglio che si può e basta.

La prima grande rivoluzione è…

Parole, parole, parole …soltanto parole…parole tra noi!

Canta Mina,

e non sa quanto ha ragione. In questo mondo di parole non si passa più all’azione, si delega qualcun altro o qualcosa d’altro.

Perciò deleghiamo a watsapp la nostra comunicazione e creiamo incomprensioni, deleghiamo facebook per creare nuove conoscenze poi andiamo al bar e non parliamo con nessuno, deleghiamo la tv o il tablet a fare la babysitter e i nostri figli pensano come i messaggi promozionali vogliono, deleghiamo al Comune che tenga puliti i fossati e il risultato lo vediamo, deleghiamo agli altri la nostra sicurezza…

Basta! Adesso è arrivato il momento di cominciare a fare.

Abbiamo la responsabilità di fare. Torniamo ad assumercele e pretendiamolo dagli altri.

A proposito di rispetto…

Se c’è una parola alla quale oggi è difficile dare una definizione è: rispetto.

Il fatto è che è un concetto che dipende da tanti fattori, cosa si deve rispettare? Le regole sociali, quelle etiche, quelle spirituali? E se contrastano?

Quando un periodo storico si è ben radicato su un concetto il rispetto diventa dell’insieme di regole condivise.

Nel periodo dei grandi patriarchi Abramo ecc. quando esisteva la poligamia c’era il rispetto del marito, della prima moglie di…

Nel periodo precedente, quello del matriarcato c’era il rispetto della donna in quanto genitrice…

Oggi in occidente c’è il rispetto degli animali da compagnia, ma non di quelli di allevamento…

Scappo da…Matrix!

Anni fa pensavo che l’ansia fosse una cosa orribile da combattere, oggi l’ho rivalutata e ho compreso come è una “spia” che quando si accende ci segnala: ATTENZIONE SEI ENTRATA NEL MATRIX!

Matrix non è nient’altro che quel Mondo di convinzioni che ci ingabbiano nel “dovere” dettato dai “bisogni artificiali” della quale ci hanno riempito la testa.

Un sistema artificiale che ci ha resi schiavi e convinti di essere liberi…non so cosa sia peggio!

Luce colore e libertà

Fin da piccola ho sempre sentito un profondo moto di ribellione quando si parlava del ruolo della donna.

Non l’ho mai capito, non l’ho mai sentito mio, poi andavo a Messa e il prete parlava della povera e dimessa Maria, santa perchè serva e il terremoto dentro di me si è fatto sempre più devastante.

Tante ricerche, tanti viaggi, fatti per capire se ero semplicemente la tipica pecora nera ribelle che prima o poi avrebbe messo la testa a posto o se qualcosa di intrinsecamente sbagliato c’era nella cultura in cui vivevo.

Ho vissuto, perchè per me la via della coscienza si chiama vita, ho fatto l’imprenditrice, mi sono sposata, ho fatto una foglia mi son separata e poi mi son fermata prima di ricominciare.

E se tu fossi…

E se tu fossi il mio vento di cambiamento,

la mia forza di turbamento?

L’irruente spinta che abbatte le mie difese?

 

No! No! Io sto bene sola!

La mia vita mi consola!

Amar non voglio più!

Amor solo per passion e niente più!

L’orgoglio fa più danni dell’Ebola

In questo periodo mi sento dire tante volte alle persone che vengono da me in consulto: è una questione di orgoglio, se riuscite a mettere da parte l’orgoglio ce la fate.

Quanti rapporti ho visto tristemente rovinare per orgoglio.

Il meccanismo è sempre lo stesso, si fa un errore, una mancanza, una dimenticanza e di fronte alle rimostranze di chi ha subito il proprio atteggiamento anzichè riflettere e capire per quale ragione ci troviamo in quella situazione si reagisce aggredendo o… facendo finta che non ci importi nulla (che è sempre orgoglio), creando così un’escalation di reazioni negative.

Ma analizziamo cos’è l’orgoglio. L’orgoglio è la nostra parte infantile che non accetta di sbagliare:  IO NON HO SBAGLIATO, HAI SBAGLIATO TU!

Il ruolo dell’amante (parte seconda)

… continua…

Per il maschio è la stessa cosa o si identificano troppo nel ruolo di “papà” che DEVE risolvere portare a casa la pagnotta, fare la casa, mandare a scuola i figli fino a 45 anni… poi ci chiediamo il perchè dell’aumento dei tumori…

Oppure restano figli anche quando son grandi rifiutandosi di assumersi le responsabilità per non dover MORIRE sotto il peso del ruolo.

Ancora: e se non fosse per forza così???

Tenuto conto che sia per l’uomo che per la donna la parte del dovere non è da eliminare, nel senso che quando si è adulti ci sono delle responsabilità che ci si deve assumere. Ma quali? Questa società ci ha imposto dei modelli assurdi per cui le responsabilità sono diventate impossibili da affrontare serenamente sia da un lato che dall’altro.