Cosa rinasce dentro di me?

Una nascita…

la nascita è il naturale ciclo che riparte, è la vita dopo la morte.

In questi giorni mi chiedevo come mai il Natale arrivasse il 25 dicembre (data in voga da ben prima dell’avvento di Gesù, solo 4 giorni dopo il solstizio d’inverno che segna il giro di boa della nostra coscenza dalla parte più profonda dell’introspezione verso una seppur debole risalita verso l’esterno.

Ma in effetti ha senso, la nascita è un seme che dev’essere accudito e aiutato a crescere se si vuole veder fruttificare.

Ecco perchè la nascita arriva subito dopo l’ultimo distacco della coscenza dai vecchi schemi, perchè se ne comincia ad intravvedere uno nuovo, con nuove intenzioni e nuove finalità, e il ciclo continua.

Allora a tutti auguro una buona rinascita, rappresentata dal natale di Gesù e di molti altri Dei, Profeti e Santi.

Comunicazione aggressiva, rito della lavanda dei piedi e Wesak

La croce di tensione si sta aprendo e le energie si stanno portando verso il grande portale del Wesak.

Ma che cos’è il Wesak?

E’ un portale energetico che i Maestri di Luce ci offrono per ripulire le energie e renderle meno aggressive e contorte.

Ecco perchè ci ritroviamo per un’altra serata di Danze Sacre: per convogliare e ripulire le energie che abbiamo smosso e quelle che smuoveremo nella seconda serata, ma andiamo con ordine.

Lei sapeva…Buona Pasqua!

I Tempi erano maturi

e tutto avvenne come lei aveva previsto…

Lei sapeva…

Lo aveva accettato fin dall’inizio perchè era il suo Destino

Esso le aveva chiesto: lo vuoi? La sua risposta fu sì…

Perchè lei sapeva…

Lui avrebbe donato ciò che di più caro aveva

era la sua Missione…

Lei lo sapeva…

Gesù rivoluzionario!

Gesù e la sua croce!

Un inno alla visione di “figli peccatori” che ci è stata trasferita, ma Gesù è molto di più della “povera vittima sacrificale” che ci è stato trasmesso. E’ stato forse uno dei più grandi Rivoluzionari della storia umana, la sua vita, le sue opere, i suoi insegnamenti sono rivoluzionari ancora adesso. Attraverso il racconto Salvami, l’autrice cerca di mostrarci il Gesù innovativo, compassionevole, il Fratello!

In prossimità della Celebrazione della sua nascita e in occasione del 1° compleanno del libro, l’autrice Alessandra Barbieri vi invita alla breve conferenza che si terrà presso la sede di Progetto Equilibrio di Este in via Olmo 4 alle il 21 dicembre alle ore 18.00.

Ingresso gratuito

Due parole su Gesù

Gesù e la sua Croce sono diventati il simbolo dell’espiazione di tutti i “peccati del Mondo“, ma Gesù non è stato solo una “vittima sacrificale“, è stato forse uno dei più grandi rivoluzionari della storia.

Come indicano Corrado Augias e Mauro Pesce nel loro libro “Inchiesta su Gesù” egli non ha mai pensato di fondare una nuova Religione, voleva riformare la sua: l’ebraismo! Ne vedeva i limiti, il bigottismo, la falsità e l’incoerenza e cominciò a predicare un nuovo modo di vivere la Spiritualità, basata sulla gioia e sull’amore e lontanissima dal concetto di sofferenza che ci è stato passato.

Gesù non giudicava nessuno, qualunque fosse il suo stato sociale e la sua storia, perchè Lui sapeva bene che si giudica l’azione e non la persona. Per questo, nel mio libro Salvami, ho voluto rappresentare come la sua più grande innamorata Amanda, donna piuttosto “discutibile” che vive ai margini della società. Questo libro tenta di contattare quel Gesù accogliente, che guarisce le “Bestie” con la forza del suo amore e non con la morale.  Cerca di mostrare come il giudizio distrugge e la vera compassione salva. Sofia, ragazza ancora immatura anche se intelligente, vivrà una prova iniziatica importante (sarà stata sicuramente sotto l’influsso di Plutone!- battuta da Astrologa!) mostrando al lettore come il coraggio di seguire il proprio intuito porta sulla giusta strada.

Perdonare il dolore…grazie Amanda!

Lo sapevo, ma in questo periodo l’ho seriamente realizzato! I miei personaggi sono figli e appena finiscono sulla carta cominciano a vivere una vita propria, cominciano ad interagire con altre persone e ad essere “capiti” in modo diverso dal mio. Io stessa, crescendo, li riconsidero e ne vedo aspetti che non avevo colto prima. Del resto io proprio non li penso, escono e basta. Prima mi frullano nella testa, cercano di farsi notare per essere scelti e poi, quando ci riescono, si raccontano da soli, io sono solo il mezzo attraverso la quale escono.

Anche con Amanda, la protagonista del mio primo romanzo editato Salvami, è andata così.

In quest’ultimo anno è successa una cosa particolare, una persona senza saperlo e suo malgrado, ha riaperto la ferita più difficile e infetta che avevo. L’avevo volutamente dimenticata sperando che si ripulisse da sola, come se non pensarci bastasse a farla sparire, ma ovviamente non funzionano così le cose. Ormai sono totalmente consapevole che il nostro Sè Superiore non permette di lasciare cerchi aperti. Dobbiamo chiudere tutte le partite aperte, volenti o nolenti, e se cerchiamo di evitarlo ci fa sbattere contro qualcosa che ci obbliga a riprendere in mano quel sospeso. 

Il corpo che diventa anima

Parole, parole, parole…

le ascolto, le penso, le elaboro, le rifiuto, le accetto.

Immagini e suoni

passano, si imprimono, risuonano!

Questo è il valore della musica e della danza. Il corpo diventa strumento, diventa amuleto e cura, cura con i suoi movimenti.

Può addirittura esorcizzare, come nella “Bellezza del Diavolo” di Koffe Koko, dove il corpo diventa anima e l’anima, uscita dal corpo, si muove e si esprime. Così si contorce soffrendo perchè intrappolata dalle troppe rigidità, prova a scuotersi, si chiede come fare, si consulta con le Divinità; il ritmo aumenta e via via che la mente evade e lascia spazio al Divino l’anima si libera dei legamenti che la opprimono. La bocca spalancata è la via d’uscita, i campanelli invitano le nere entità a tornare verso la luce e l’effetto polvere bianca sul fascio di luce produce proprio la sensazione di ascensore dell’anima. Tutto questo espresso senza una parola a suon di passi e di percussioni, la platea si alza a salutare gli eroi, coloro che l’ha condotta in un magico viaggio.

La prova dello specchio

I quaranta giorni nel deserto di Gesù rappresentano perfettamente cos’è la prova dello specchio.

Premesso che scriverò sicuramente sull’origine dei testi Sacri e sulla loro interpretazione, in questo articolo accenno solo al fatto che ci sono molti livelli di interpretazione, io ve ne presento uno.

Gesù ad un certo punto del suo percorso decise di andare da solo nel deserto per 40 giorni, digiunando,  allo scopo di affrontare il Diavolo. Un cittadino del Mondo moderno direbbe: “cose di 2000 anni fa!” eppure sempre più persone decidono di affrontare prove importanti come la meditazione Vipassana per affrontare sè stessi. Questo non è l’unico modo, che sia chiaro, ma è interessante capire il concetto che sta dietro a questa prova.