Reitia, la Dea Venetica

La storia documentata purtoppo è sommaria e frammentata in quanto molto è stato perduto.

Di sicuro si sa che Reitia, la Dea del Popolo Venetico, era una Dea Madre. Governava il ciclo della Vita, le acque di Guarigione ma soprattutto possedeva “La Chiave”.

La Chiave di Reitia è forse il simbolo più bello e misterioso di questa fantastica Dea, la Chiave del Destino, essa decideva dove voleva portare l’uomo, in funzione di cosa gli voleva insegnare, ma essa è sempre raffigurata benevola, non giudica e se costringe al sacrificio, lo fa al fine di elevare non di condannare.

Essa chiede responsabilità, ma da matriarca delle matriarche lo fa con amore e rispetto.

Noi della Festa del Fuoco rappresenteremo umilmente questa maestosa Dea, cercando di trasmettervi il suo lustro e i suoi insegnamenti.

Sono le nostre vere radici e recuperarle può essere il primo grande passo per il nostro cambiamento.

Vi aspettiamo sabato 22 giugno alle 21.00 presso il Parco Buzzacarini di Monselice Padova per lo Spettacolo

Preparazione al Rito del Fuoco

Arrivo dall’ennesima incredibile esperienza fatta con un Sacerdote Maya: Miguel Chan del Guatemala.Io e il Ministro del Fuoco Diego, siamo stati ad una Quema che è un rito molto simile a quello che svolgeremo noi al Parco Buzzacarini di Monselice il 22 giugno (vi linko il sito dove trovate le informazioni e il programma) che ha confermato la validità energetica di ciò che propongo da anni, fonte di ricerche, tentando di riprodurre le antiche ritualità.La Festa del Fuoco era un’antica tradizione con la quale i nostri avi usavano innanzitutto ringraziare tutto ciò che la Vita, e in particolar modo Madre Terra, offrivano alla comunità. In tal occasione svolgevano anche riti propiziatori per chiedere abbondanza di raccolto e altro.Ricordo che il senso non superstizioso della ritualità è quello di attivare in noi la saggezza interiore che produca il risultato, nel rispetto del concetto che siamo noi i creatori del nostro destino.

Video spot Amasra

Ecco a voi il Video Spot (vedi video) per pubblicizzare la rivista di Sacro Femminile Amasra. Per informazioni leggi qui.

Chiedo a tutti i simpatizzanti di diffonderlo il più possibile sul web.

Se avete amici negozianti interessati a distribuirla vi prego di proporgliela.

Questa rivista nasce e si fonda solo sulla buona volontà e il volontariato di chi la fa.

Il prezzo della rivista e per la pubblicità serve solo a coprire i costi.

Il nostro scopo è ridare dignità alla Donna e a quella Spiritualità Femminile che è andata persa.

Reitia e la Danza

Che dalla notte dei tempi la danza sia usata come incontro sublime col Divino, è chiaro.

Gli stessi graffiti più antichi riportano scene di danza e nell’antichità non si disegnava solo a scopo estetico come accade oggi, i simboli venivano usati sempre o a scopo spirituale o al massimo per conteggi.

Da ciò ne deriva che la danza avesse un ruolo nel culto.

E’ da molto che sto cercando una forma di danza rituale che possa definirsi autoctona, ma purtroppo non ho trovato sufficienti elementi storici. Sto quindi procedendo studiando i miti e le danze delle altre culture.

Reitia la dei dei Veneti

C’era una volta Reitia…

 

è un po’ così, come abbiamo capito dalla splendida conferenza di ieri tenuta da Piero Favero, che ringrazio ancora, non abbiamo elementi sufficienti per definire con precisione chi era il popolo Venetico e quella che sembra essere la sua Dea somma: Reitia.

Si possono, però,  fare tante considerazioni se si prendono in considerazione sia i dati scientifici che quelli antropologici.

Io non sono una storica e non voglio fingermi tale, cerco il significato spirituale delle cose perciò è ancora su questo che io mi esprimo.

Premessa: come il DNA trasmette dati genetici, le nostre cellule trasportano anche la memoria.

Se i nostri progenitori sono Venetici, le loro conoscenze, le loro usanze, i loro culti sono dentro di noi.

Credo che capire chi era questo popolo per noi sia essenziale per comprendere noi stessi.

A Te

Eri Santa e ti hanno rubato l’Altare,

eri accogliente e ne hanno approfittato,

eri carica di doni e ti hanno depredato.

Tu ci hai sorretto e noi ti abbiamo calpestata,

tu ci hai protetto e noi ti abbiamo svenduta,

tu ci hai partorito e noi… ti stiamo uccidendo!

 

Grande Dea Madre dedichiamo a Te questo rito

che guarisca la nostra stoltezza

e che ci permetta di rivedere la Tua Bellezza!

Sostienici ancora, grande Madre,

perchè la nostra coscienza torni a risplendere di Luce

e a Riconoscere il Tuo Santo Ruolo!

la Dea Veneta

Ero bambina quando a casa di mia nonna passavo i pomeriggi ad osservare gli archeologi estrarre dalla terra i reperti del più grande Tempio della Dea Reitia ad Este. Allora non sapevo chi fosse ne tantomeno quanto fondamentale sarebbe diventata nella mia vita questa divinità e e sue sacerdotesse, sapevo solo che mi incantava e così da adolescente (tra una sigaretta e una ragazzata) mi prendevo i miei spazi e la andavo a vedere da sola al museo di Este, immaginandomi il tempio e la sua vita e sentendo il richiamo della sua libertà di espressione femminile.

Ho tanto cercato di scoprirne la storia  ma l’archeologia ufficiale non mi dava risposte soddisfacenti, così cominciai a studiare tutte le Dee che potevano assomigliarle in qualche modo per farmi un’idea di come potesse essere, finchè un giorno scovai, tra i cuniculi di internet, questo libro: “La Dea Veneta, dal Baltico alla Bretagna” di Piero Favero. Una splendida ipotesi di come potessero essere i Veneti antichi e di come potesse essere la Dea Somma che veneravano.  Ieri, finalmente, ho avuto l’estremo piacere di incontrare l’autore che mi ha gentilmente ospitata a casa sua. E’ incredibile come una comune passione possa rendere fluido il flusso delle parole tra due persone che non si conoscono.