Chi sono io? alla donna…

…come???

Chi sono io???

Com’è possibile che mi fai questa domanda???

Quand’è successo che ti sei dimenticata di me?

Come si può dimenticare la Madre?

In che senso hai sempre onorato il Padre? E’ ovvio che devi onorare il Padre, ma da quando in qua esiste un Padre senza Madre???

Figlia Mia!

Chi ti ha ridotto così? A chi hai creduto???

Non ti ricordi più quando assieme ai tuoi fratelli chiedevi che cadesse la pioggia cosicchè il raccolto fosse più abbondante???

Come??? Adesso c’è abbondanza??? Di cosa? Di rifiuti? Di plastica? Di ormoni dentro il cibo? …di cibo???

Per cibo intendi il veleno contenuto dentro ai contenitori di plastica che fa ammalare il tuo corpo??? Non ti ricordi più cos’è il vero nutrimento???

E la condivisione??? Non ti ricordi più cos’è??? Da quando hai cominciato a tenere tutto per te e a lasciare senza nulla i tuoi fratelli? Da quand’è che l’altro è diventato tuo nemico???

E il malessere? Come sei messa??? Da quando hai dimenticato i gesti semplici per scacciare l’ombra e hai iniziato ad assumere quelle gocce che ti annientano il sentire…come li chiami? Psicofarmaci??? Cos’è che hai??? La depressione??? E perché??? Una donna che sa essere una donna e padrona del proprio VERO RUOLO non ha la depressione???

Come??? Il ruolo dentro la famiglia tradizionale tu ce l’hai??? Ma a quale tradizione ti riferisci??? Certo non la mia! Figlia mia!!!

Nella mia tradizione tu eri libera e selvaggia e non c’era bisogno di scrivere delle regole perché tu ti prendessi cura della tua famiglia TU SAPEVI BENE COME FARE! E sapevi come insegnare ai tuoi figli ad assumersi le proprie responsabilità, i tuoi uomini ti proteggevano ed eri onorata! E adesso??? Cosa fai??? Ti metti in vetrina mostrando pezzi di silicone??? E la bellezza??? cos’era la bellezza??? Una donna bella sapeva cantare e danzare ed era leggera come una farfalla!!! Vi guardo oggi figlie mie! E siete spente! In ansia e grigie allora vi dipingete, vi ammazzate di fatica per assumere una forma che non è la vostra e …quel che è peggio…vi svendete!

Guarda com’erano le tue sorelle al tempo in cui mi onoravi e ti onoravi figlia mia!

Reitia, la Dea Venetica

La storia documentata purtoppo è sommaria e frammentata in quanto molto è stato perduto.

Di sicuro si sa che Reitia, la Dea del Popolo Venetico, era una Dea Madre. Governava il ciclo della Vita, le acque di Guarigione ma soprattutto possedeva “La Chiave”.

La Chiave di Reitia è forse il simbolo più bello e misterioso di questa fantastica Dea, la Chiave del Destino, essa decideva dove voleva portare l’uomo, in funzione di cosa gli voleva insegnare, ma essa è sempre raffigurata benevola, non giudica e se costringe al sacrificio, lo fa al fine di elevare non di condannare.

Essa chiede responsabilità, ma da matriarca delle matriarche lo fa con amore e rispetto.

Noi della Festa del Fuoco rappresenteremo umilmente questa maestosa Dea, cercando di trasmettervi il suo lustro e i suoi insegnamenti.

Sono le nostre vere radici e recuperarle può essere il primo grande passo per il nostro cambiamento.

Vi aspettiamo sabato 22 giugno alle 21.00 presso il Parco Buzzacarini di Monselice Padova per lo Spettacolo

Preparazione al Rito del Fuoco

Arrivo dall’ennesima incredibile esperienza fatta con un Sacerdote Maya: Miguel Chan del Guatemala.Io e il Ministro del Fuoco Diego, siamo stati ad una Quema che è un rito molto simile a quello che svolgeremo noi al Parco Buzzacarini di Monselice il 22 giugno (vi linko il sito dove trovate le informazioni e il programma) che ha confermato la validità energetica di ciò che propongo da anni, fonte di ricerche, tentando di riprodurre le antiche ritualità.La Festa del Fuoco era un’antica tradizione con la quale i nostri avi usavano innanzitutto ringraziare tutto ciò che la Vita, e in particolar modo Madre Terra, offrivano alla comunità. In tal occasione svolgevano anche riti propiziatori per chiedere abbondanza di raccolto e altro.Ricordo che il senso non superstizioso della ritualità è quello di attivare in noi la saggezza interiore che produca il risultato, nel rispetto del concetto che siamo noi i creatori del nostro destino.

Aspettando la Macarena Celtica

Oggi la Vita mi ha regalato una splendida giornata partita a rilento e sonnolenta a causa delle poche ore di sonno dovuta ad una lunga chiacchierata fatta finite le danze ieri sera.

E’ stata una giornata assaporata in ogni sua parte, calma nel cuore e nella mente come da un po’ non succedeva perchè ero immersa in un labirinto mentale nella quale mi stavo perdendo.

Poi la ventata di aria fresca di questi giorni, fatta di tanti amici, di pranzi, di cene un po’ spaccafegato ma tanto divertenti, fatta di prove di danze celtiche o forse venetiche o più probabimente una salsa misto celtico macarenico fatta per permettere a tutti di seguirci, perchè l’intento è di stare assieme a riscoprirci, a riscoprire il valore delle nostre antiche radici, ma soprattutto il valore dell’amicizia!

Reitia la dei dei Veneti

C’era una volta Reitia…

 

è un po’ così, come abbiamo capito dalla splendida conferenza di ieri tenuta da Piero Favero, che ringrazio ancora, non abbiamo elementi sufficienti per definire con precisione chi era il popolo Venetico e quella che sembra essere la sua Dea somma: Reitia.

Si possono, però,  fare tante considerazioni se si prendono in considerazione sia i dati scientifici che quelli antropologici.

Io non sono una storica e non voglio fingermi tale, cerco il significato spirituale delle cose perciò è ancora su questo che io mi esprimo.

Premessa: come il DNA trasmette dati genetici, le nostre cellule trasportano anche la memoria.

Se i nostri progenitori sono Venetici, le loro conoscenze, le loro usanze, i loro culti sono dentro di noi.

Credo che capire chi era questo popolo per noi sia essenziale per comprendere noi stessi.

Alla scoperta dei Veneti Antichi

Finalmente siamo riusciti ad organizzare questo interessantissimo incontro!

Chi mi segue mi ha sentito nominare la Dea Reitia e i Veneti Antichi tantissime volte.

Come sappiamo ormai il caso non esiste perciò la mia ricerca incrociò quella di Piero Favero, autore dello splendido testo: La Dea Veneta – Dal Baltico alla Bretagna.

Dopo chiacchierate telefoniche e virtuali riuscimmo finalmente ad incontrarci di persona, quegli incontri che fanno gioire l’Anima perchè parli la stessa lingua per ore ed ore.

Piero sta cercando di ricostruire la storia del popolo venetico, una popolazione estremamente interessante, con una mentalità  aperta e una conoscenza profondissima della vita e della sua espressione.

L’autore ha raccolto la prima parte della sua lunga ricerca nel libro succitato e la seconda parte la sta per pubblicare nel libro L’Oro di San Marco.