Viviamoci

Sì certo, direte voi, e ti pareva che ci propinava l’enesimo articolo post teatro?

Per fortuna, rispondo io, altrimenti a che serve il teatro se non a far riflettere? Io son donna dalla digestione lenta per cui ci devo dormire sopra per poter arrivare ad esprimere un commento e quindi eccomi qua.

Ieri sera ho visto lo spettacolo di Giorgia Mazzucato : “Viviamoci”, spettacolo che parla di Vita e non vi racconto altro perchè la trama è così ben macchinata che ogni particolare è incastrato ad un altro per chiudere il cerchio alla fine.

Il cerchio della Vita, appunto, cerchio che si incastra ai cerchi altrui per costruire un tessuto che, nel suo insieme, forma uno straordinario disegno. Figura che presa singolarmente rischierebbe di essere monotona e banale, collettivamente costruisce invece una trama deliziosa come nell’Albero della Vita cabalistico.

Le Vite si intersecano in modo che sembra quasi casuale, ma che casuale non è, abbiamo già parlato di Karma e di Legge dell’Attrazione, in questo spettacolo in particolar modo il primo viene messo bene in scena, reso avvincente e estremamente godibile dal racconto esilarante dell’attrice comica che riesce a far ingoiare un bel pillolone a suon di risate, facendo scendere anche una lacrima.

Quando un antico dolore diventa fisico

Oggi voglio parlare di un argomento spinoso, ma quattro casi in una settimana mi spingono a farlo.

In genere parlo delle mie storie, ma io entro in contatto con un numero molto elevato di persone che vengono a raccontare le proprie esperienze. Quando un caso si ripete più volte in una settimana ho imparato a soffermarmi e ad approfondire.

Parliamo quindi dell’elemento della famiglia karmica che si accolla il “debito” contratto dai propri predecessori che nessuno ha voluto o potuto restituire.

L’Universo ha memoria infallibile e non dimentica nulla. E’ solo una questione di tempo ma prima o poi qualcuno pagherà.

Cominciamo a capire che non si tratta di una punizione, ma di una questione di equilibrio: se molti elementi della famiglia hanno solo mangiato e non hanno corrisposto il dovuto per ciò che hanno preso, l’Universo chiede di equilibrare l’energia perciò qualche virtuoso o grande debitore sceglierà di prestarsi a tal compito.

E’ una scelta che viene fatta dall‘Anima a monte, sapendo che è rischioso perchè se è pur vero che se si riesce nel proprio intento il grado di luminosità che acquisisce l’Anima virtuosa o la possibilità di pagare tutti i debiti ( nel senso di passare oltre anche se abbiamo fatto un numero elevatissimo di errori per cui per comprenderli attraverso esperienze “normali” ci vorrebbe un numero sterminato di esperienze) in una sola Vita ci mette nella condizione di ottenerne un grande vantaggio; è pur vero che  il “rancore” che sprigiona questa situazione rischia di ingabbiarci ancora di più.

Io sono il cambiamento

Carissimi lettori,

dovete sapere che fin da piccola ho sempre detto che avrei fatto la Rivoluzione, infatti intorno i diciotto diciannove anni partecipavo a tutte le manifestazioni a sfondo di liberazione sociale che interessavano me direttamente o meno.

Poi crescendo ho archiviato l’idea pensando che fosse una ragazzata dettata dal mio spirito idealista e ho iniziato a lavorare come fanno tutte le persone “serie”.

Ma ad un certo punto mi sono resa conto che c’era qualcosa che non funzionava. Io ero sì disposta a fare la mia parte per contribuire al benessere collettivo oltre che al mio, ma una serie di avvenimenti mi hanno sbattuto in faccia che il benessere collettivo non è minimamente perseguito da chi dovrebbe per incarico farlo.

Questa presa di coscienza si è sviluppata prima con una ribellione personale ritirandomi dalle scene anni fa e cercando, assieme alla mia famiglia, di autosussistere stando fuori dalle istituzioni per vivere la “Libertà” delle nostre scelte, ma abbiamo amaramente scoperto che in Italia questo non è possibile.

Poi dopo una lunga serie di avvenimenti personali ho camminato ricostruendo prima di tutto me stessa e poi la mia Vita, lasciando momentaneamente da parte il pensiero Sociale fino ad oggi.

Il Karma Collettivo

Oggi vorrei affrontare un tema un po’ complesso che è quello del peso Karmico delle scelte collettive.

Partendo dal presupposto che è un tema veramente complesso cercherò di renderlo fruibile.

Noi siamo come le cellule di un corpo, dentro di noi abbiamo tutto per esistere, in noi si cela l’Universo, che può essere espresso esternamente proprio perchè è già presente in noi, ogni cellula è autonoma e autoesistente, ma se non si aggrega ad altre cellule il suo potenziale costruttivo resta inespresso, vive, ovvero, sopravvive, ma non può portare a compimento l’Opera D’Arte creativa che è sperimentare la Vita in ogni sua forma.

Esiste un Macrocosmo ed un Microcosmo, potremmo identificare il Macrocosmo come il corpo e il Microcosmo come la cellula. Il Macrocosmo è formato da tutte le cellule che hanno una loro funzione specifica all’interno del corpo, ogni cellula è essenziale…ma non lo è… nel senso che è essenziale che ci sia un numero di cellule congrue a eseguire una specifica funzione, ma se una cellula non “riesce” o non si inserisce nella sua funzione, il corpo la espelle. Essa quindi si trasformerà per rientrare successivamente in un ciclo continuo di vita e morte. Se molte cellule “impazziscono” generano una malattia che intacca tutto il corpo o una parte generando la morte del corpo o un suo deficit per cui il corpo non avrà più il potenziale che aveva prima, ne dovrà sviluppare altro. Le cellule sane che si trovano nel corpo “ammalato” verranno inesorabilmente trascinate nel declino a meno che la “forza” di queste non sia tale e tanta da riconvertire la pazzia delle cellule “impazzite” e salvare tutto il corpo e quindi anche sè stesse.

Buon anno

Voglio esprimere a tutti il mio augurio speciale!

Auguro a tutti i bambini di poter vivere la gioia dei loro anni, auguro ai nonni di poter trasmettere serenamente la loro acquisita saggezza, auguro alle mamme di saper lasciar andare i figli e ai padri di imparare il la giusta misura della regola, ne troppo dura, ne assente. Auguro agli ammalati di ritrovare o rinnovare la Fede; auguro a chi non vede prospettive nel futuro di riscoprire i propri talenti e di esprimerli in modo creativo, auguro a chi ha smesso di credere nell’amore di lasciare andare le delusioni e di riconoscerlo in ogni cosa, in ogni giorno, in ogni persona, solo così ne potrà vivere uno speciale.