Non ci portare chiunque a vedere il mare, che è una cosa importante, non è mica una cosa da niente.
Andare con qualcuno a vedere il mare non è come andarsene al bar, o a vedere le vetrine dei negozi, a prendere un gelato, è veramente molto di più.
A vedere il mare portaci quel qualcuno perfetto per condividere il silenzio, che è difficile trovarlo, ma se lo trovi non hai scampo,
lo vedi in un altro modo,
il silenzio
e te ne innamori.
Portaci qualcuno con il quale non devi parlare per forza, perché il mare è un film muto che ti sorprende per i colori, per le sensazioni che ti provoca nello stomaco, e non tanto per i rumori delle onde, certo, anche. Ma quel che veramente vale, del mare, sono le sfumature. Come di ogni cosa bella, d’altronde.
Portaci chi è stato in grado di dimostrarti che tu vali molto più di quel che pensi, di quel che ti aspetteresti, qualcuno che faccia di te una priorità e non un passatempo, che riesca a sentire le tue tragedie di dentro senza pensare che siano cose banali e poco rilevanti.
Portaci, a vedere il mare, chi ti sa capire senza parlare
chi ti viene a prendere se ti allontani
chi ti lascia appoggiarti sulla sua spalla quando cadi,
chi se guarda nei tuoi occhi, incredibilmente, vede un po’ di mare, chi quando alza lo sguardo, nel cielo, legge il tuo nome.
Portaci qualcuno così, che ti faccia sentire dentro un caos perfetto, stupendo, che ti faccia sentire che è bello svegliarsi alla mattina, proprio bello.
Portaci qualcuno così, e ti sembrerà di vedere qualcosa di stupefacente, di sconvolgente
e ti sembrerà di vedere il mare per la prima volta nella tua vita
perché così bello, prima, non l’avevi visto mai.
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Onda del mare d’inverno…
Sullo scoglio,
resto a mirar gli spruzzi…
e l’acqua che si infrange…
La mia mente prende il volo
e si trasforma in pesce che
si tuffa dentro il burrascoso mare.
L’impatto è un turbinio di forze
ma via via che mi immergo
divento padrona di me
in questa immensità… Leggi il resto di questa voce
Piccoli grandi relitti
Questa notte ha imperversato una tempesta estiva, ammetto che il sonno era piuttosto agitato, ad un certo punto il respiro si è fermato a causa di un tuono così potente che ho avuto come l’impressione si fosse fermato anche il cuore.
Dopo quella deflagrazione è successo qualcosa…pian piano un’altra delle barche fatte dai miei progetti, dalle mie aspettative è colata a picco.
L’ho osservata come si osserva qualcosa che sai che sta per andarsene, come si osserva un treno che parte e che si porta via qualcuno di prezioso per te, con la stessa rassegnazione.
Così mi sono immersa nel mio profondo mare, nella parte oscura e immobile dei ricordi e mi sono resa conto di quanti relitti si sono inabissati dopo aver tentato inutilmente di attraversare il mio mare.
Qualcuno a causa della tempesta, altri per mano di mostri marini, altri per collisione con aiceberg, altri per semplice inesperienza del conducente.
Tutte quelle rotte che avevo preso e che non sono arrivate nel porto come da progetto… Leggi il resto di questa voce
La democrazia della cellulite
Oggi ultimo giorno della mia prima uscita estiva.
Per raggiungere degli amici che risiedevano nella parte opposta del litorale in cui mi son concessa il primo breve riposo, ho percorso un bel po’ di bagnasciuga a piedi e mi sono dilettata ad osservare i fisici dei bagnanti.
Dopo aver visto l’immagine della pubblicità dei solari mi sono decisa a cercare uomini e donne dalle fattezze simili alle perfette figure che svettano nei giornali…
Niente! Neanche una, neanche uno! Una decina circa di fisici usciti da faticate invernali in palestra con qualche smagliatura, pelatina, parte cadente, cicatrice, insomma che comunque risultano normali.
Dopo tre giorni di campeggio non posso fare a meno di pensare che la normalità è la realtà.
Questa aspirazione al perfetto, ad un’immagine estetica inavvicinabile perchè ad una probabile effettiva bellezza viene aggiunto il ritocco, all’immagine del manager di successo che miete vittime tra gli umili padri di famiglia depressi perchè sembra che loro non facciano niente di buono, queste immagini stereotipade di uomini e di donne stanno facendo dimenticare il valore di ciò che si è e di cio che si ha veramente. Leggi il resto di questa voce
Naufragare
mi abbandono e mi lascio trascinare,
naufragare…
il dolce andare,
naufragare…
bovoli di acqua mi scombussolano,
io mi dimeno e mi allontano
e torno a naufragare…
La corrente cambia e il gelo mi pervade
vorrei fuggire ma non posso
perchè naufrago Leggi il resto di questa voce