Saranno sì famosi – quarta puntata – Arcobalèn.

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Scusate voi che state meditando quale personaggio far vivere e come, io devo cominciare perchè Arcobalèn non mi lascia stare…

(…)

Marcus aveva conosciuto Arcobalèn a casa di Jacqueline, all’inizio lo aveva trovato irritante per quel suo atteggiamento di superiorità, poi aveva cominciato a ridere del suo modo di fare, infine aveva colto la sua genialità e aveva cominciato ad apprezzarlo seriamente.  Quando gli balenò l’idea della scuola pensò subito a lui per realizzarla, era solo e sufficientemente pazzo per buttarsi in un’avventura del genere. Sorrideva ancora ripensando alla telefonata:

-Ciao Arcobalèn, sono Marcus, il compagno di Jacqueline!

-Ah, il fannullone! Allora hai smesso di gironzolare?

-Sì, mi sono trasferito su un’isola deserta. Senti, credo che con te non sia utile fare tanti preamboli: vorrei costruire qui la scuola di Arte e Natura che ha sempre sognato Jacqueline in suo ricordo. Sei interessato a parlarne?

– Va bene, dammi il tempo di arrivare!

– No, Arcobalèn, ne parliamo al telefono, poi torno in Francia e…

– Senti artistuccolo dei miei stivali, non ho tempo da perdere io, dammi le coordinate che arrivo!

Quattro giorni dopo Arcobalèn atterrò con un elicottero che aveva noleggiato Marcus. Il francese scese dal velivolo senza neanche guardare dove metteva i piedi, col naso all’insù ad osservare l’isola. I capelli ricci, rossicci scompigliati coronavano il volto magro e pallido, il “pastrano” cerato color senape spiccava sullo sfondo verdeggiante. Alzò le braccia ululando e gridando : – Ah! Ah! Questo è il sogno della mia vita, poter realizzare una cittadella su un’isola vergine, non degradata da quei rozzi umani!!!

– Buon giorno Arcobalèn, vedo che il posto ti piace!

– Sì! E’ incredibile, guarda quella collinetta, possiamo copiarla con strutture equocompatibili, e poi creiamo sentieri naturali per raggiungere i vari luoghi, studiamo come fare arrivare l’acqua ai piani in modo naturale, come climatizzare gli ambienti tutto senza combustibile…ahh ahhh!!!

– Sì, certo, volevo spiegarti come vorrei strutturare la scuola così ti orienti meglio!

– E guarda là, vedi quel ruscello? Quello è perfetto, dobbiamo studiarne il corso per poter far defluire le acque… Ahhh, ahhhh! Grandioso! La scuola, sì, parliamo!- rispose l’architetto diventando di colpo serio e incrociando le braccia.

Un anno dopo la scuola era pronta, quasi invisibile ad occhio umano, totalmente mascherata dalla vegetazione, funzionale e totalmente ecologica, quasi un miracolo.2010-11-Green-School-building-in-Bali-interior-classrooms

Alessandra Barbieri

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